Da sempre attenta ai grandi autori internazionali ma soprattutto alla attenta scoperta (o riscoperta) delle loro opere meno note, la Adelphi continua nel 2013 ad occuparsi di un agente segreto della Corona inglese che amava scrivere romanzi: l’inglese nato a Parigi W. Somerset Maugham (1874-1965).

Fra le nuove proposte, già in cartaceo ed ora anche in digitale - tradotte da Franco Salvatorelli - troviamo Ashenden, o L’agente inglese (Ashenden: Or the British Agent, 1928), nota in Italia dal 1945 con il titolo Vertigine.

      

Dalla quarta di copertina:

Benché a differenza di molti suoi colleghi non ne abbia mai fatto mistero, pochi sanno che W. Somerset Maugham è stato a lungo un agente segreto al servizio di Sua Maestà Britannica – e non di secondo piano, se lo scopo del suo viaggio nella Russia del 1917 era, lo dice lui stesso, «impedire lo scoppio della rivoluzione bolscevica e mantenere il paese in guerra». Nella realtà, sempre un po’ più brutale della sua rievocazione, Maugham era stato spedito a Lucerna sotto copertura, la copertura essendo un necessario periodo di isolamento da dedicare alla stesura di una commedia. Nella Svizzera di quegli anni, assai più vivace rispetto all’iconografia corrente, il materiale narrativo certo non mancava: lo spettro del comunismo si aggirava per l’Europa, e i fantasmi degli imperi, estinti e sopravvissuti, proseguivano con altri mezzi la guerra appena conclusa. Così, appena smessa l’uniforme virtuale, Maugham si inventò una delle sue controfigure più celebri: Ashenden appunto, scrittore come lui, come lui di stanza nella Confederazione, e come lui atterrito in egual misura dagli intrighi internazionali, dagli agenti nemici, dalle perversioni burocratiche dei compatrioti, e dagli inquilini più imprevedibili del continente europeo: gli elvetici. Il che spiega come mai queste storie di spie, per quanto ritoccate e reinventate, abbiano un altissimo tasso di verosimiglianza, e un altrettanto formidabile potenziale di commedia. E rende perfettamente consequenziale la scelta della BBC, che per uno dei ruoli di spicco nella miniserie tratta dal libro ha scritturato l’interprete più congeniale: Alan Bennett.

     

Arriva poi Lo scheletro nell’armadio (Cakes and Ale: or, the Skeleton in the Cupboard, 1930), giunto in Italia prima ne “Le Streghe” (Elios 1945) con il titolo di Agrodolce, poi nello stesso anno nella collana romantica della Campitelli con il titolo Uomo e donna; dal 1949 la Garzanti lo ha presentato prima come Lo scheletro nella credenza poi come Il fantasma nell’armadio.

     

Dalla quarta di copertina:

Alle vedove dei grandi scrittori tocca spesso in sorte di trasformarsi in vestali, per mantenere la memoria del caro estinto al riparo da scandali e pettegolezzi. Non è mai un compito facile, e la seconda signora Driffield lo sa bene. Se poi al momento di individuare un agiografo affidabile la scelta ricade su un uomo come Alroy Kear, astro nascente della scena letteraria, ma già noto per «essere in grado di spolpare un uomo fino all’osso, senza per questo serbargli rancore», il minimo che possa accadere è che dal passato del riverito Edward Driffield riemerga almeno un fantasma. Che ha le sembianze – inaccettabili per i frequentatori dei salotti londinesi, irresistibili per chiunque altro – di Rosie, la prima signora Driffield. Da questo spunto Maugham ha ricavato una commedia di costume divertentissima e feroce. E se alla sua uscita nel 1930 (quando chiunque riconosceva nei personaggi tutte le leggende dell’epoca, da Thomas Hardy a Hugh Walpole fino all’autore stesso nei panni della sua controfigura prediletta, il narratore Ashenden) il libro suscitò enorme scandalo, oggi viene da molti ritenuto l’opera in cui Maugham si è spinto più lontano – addirittura, sostiene Gore Vidal, fino a Jane Austen.

      

Ashenden, o L’agente inglese di W. Somerset Maugham (Adelphi), 277 pagine, euro 19,00 (in eBook, euro 9,99) - ISBN 9788845970603 - Traduzione di Franco Salvatorelli

http://www.ultimabooks.it/ashenden

       

Lo scheletro nell’armadio di W. Somerset Maugham (Adelphi), 239 pagine, euro 18,00 (in eBook, euro 9,99) - ISBN 9788845971037 - Traduzione di Franco Salvatorelli

http://www.ultimabooks.it/lo-scheletro-nell-armadio