Dopo qualche problema di natura tecnica è uscito, intorno alla metà di giugno, il secondo numero di L’Insonne, serie ideata nel 1994 da Giuseppe Di Bernardo e da Andrea J. Polidori e riproposta dalla casa editrice perugina Free Books che, in occasione di Lucca Comics 2004, ha presentato il n°0.

Il primo numero della serie, che mescola in sè giallo, noir, mistero, esoterismo, fantapolitica e ricerca storica, uscito ad aprile 2005, ha riscosso ampi consensi di pubblico e critica.

Questo grazie a personaggi estremamente credibili con cui è facile identificarsi e all’insolita ambientazione toscana del fumetto gestita da Di Bernardo e dal suo staff con grande sapienza e passione.

La crociata dei bambini, questo il titolo dell’albo, prende spunto da una vicenda realmente accaduta e che non molti conoscono.

All’incirca nel 1200, oltre alle crociate militari, partirono dal centro dell’Europa dei movimenti popolari per liberare il Santo Sepolcro.

Un paio di questi erano formati soltanto da bambini che naturalmente non arrivarono mai a destinazione poichè uccisi, stuprati o venduti lungo il tragitto.

Protagonista della storia è, ancora una volta, l’affascinante e problematica detective-deejay Desdemona Metus, speaker della radio privata radio strega, per la quale conduce il programma notturno intitolato appunto l’Insonne.

In questo episodio Desdemona, oltre che con i consueti disturbi del sonno, è alle prese con il ritrovamento, nei pressi di Volterra, di una fossa comune contenente quelle che sembrano ossa di bambini.

Sullo sfondo dell’inquietante scoperta poi, una serie di angoscianti delitti getta nel terrore le campagne tra Firenze e Volterra.

Desdemona, ancora una volta, è chiamata a trovare il bandolo di una matassa che lega passato e presente, in un groviglio di paura e violenza.

La crociata dei bambini è scritto dai creatori della serie Giuseppe Di Bernardo ed Andrea J. Polidori.

Anche in questo numero come nel precedente coesistono diversi piani temporali.

In questo caso però, a differenza del n.1, il legame tra passato e presente è meno concreto e più concettuale.

La storia in cui Medioevo e giorni nostri si rincorrono lungo tutto il dipanarsi della vicenda è avvincente e perfettamente funzionale al messaggio degli autori.

Per quanto riguarda i disegni buona la prova del duo Marco Checchetto e Antonio Menin.

Sempre all’altezza della situazione poi le ottime copertine di Palumbo.

Un altro numero molto avvincente di una testata che, dopo la correzione di alcuni piccoli dettagli, si candida a diventare la grande sorpresa del fumetto italiano 2005.