In principio erano solo trenta. Quando oltre dieci anni fa, nel 2002, lo sceneggiatore Steve Niles e il disegnatore Ben Templesmith realizzarono 30 giorni di notte, nato inizialmente come soggetto cinematografico. Era una storia di vampiri molto particolare uscita in tre albi e poi raccolta in volume, salutata con entusiasmo da Clive Barker. Come è forse ormai noto, la vicenda era ambientata a Barrow, cittadina sperduta tra i ghiacci dell’Alaska in cui la notte dura ben trenta giorni: il luogo ideale perché i vampiri, non più vincolati dall’obbligo di ripararsi dalla luce del sole, possano spadroneggiare sulla popolazione; ma le cose poi si complicano, tanto per gli esseri umani quanto per gli stessi vampiri.

Dopo numerosi sequel (editi in Italia dalla MagicPress, www.magicpressedizioni.it/), una serie di romanzi e due film, i trenta giorni si sono moltiplicati e le ambientazioni si sono estese ben oltre i confini di Barrow. Ma è proprio da qui, nel luogo in cui tutto è cominciato, che comincia la storia di Di nuovo notte, il volume appena giunto in Italia. Anche se, per essere rigorosi, questo episodio comincia a bordo di un sommergibile tedesco nel 1943 e contiene flashback che vanno indietro nel tempo fino a prima dell’apparizione dell’uomo sulla Terra. Perché l’autore della sceneggiatura è nientemeno che Joe R. Lansdale.

Non credo che lo scrittore texano abbia bisogno di presentazioni. Basti giusto ricordare che, oltre alla sua ironica serie noir con protagonisti Hap e Leonard e a romanzi di vario genere (anche più di un genere per volta), tra cui il breve ma geniale Bubba-Ho-Tep da cui è stato tratto il film omonimo, Joe è un cultore dei fumetti. Oltre al lavoro su Batman, cui ha dedicato anche narrativa non a fumetti e sceneggiature di cartoni animati, dopo una serie su Conan il barbaro, ecco che lo scrittore porta il suo prezioso contributo a un’altra saga.

          

In Di nuovo notte Lansdale prende le mosse dalla fuga di un gruppo di sopravvissuti dalla Barrow infestata dai vampiri, raccontandone l’avventuroso esodo tra le gelide piane dell’Alaska, fino all’incontro con un gruppo di scienziati che hanno appena ripescato - causa scioglimento dei ghiacci - un enorme contenitore metallico che reca le insegne del Terzo Reich e da cui provengono strani e inspiegabili rumori. Da qui la vicenda unisce elementi che potremmo definire mitologici (ma che preferisco non svelare, dato che è una delle sorprese della storia) alla storia della Seconda guerra mondiale, per poi sfociare in uno scontro che unisce horror e western con una delle situazioni ormai comuni a entrambi i generi: l’assedio dei protagonisti, circondati da preponderanti e malevole forze avversarie. In luogo del fortino, una stazione scientifica che riporta alla mente La cosa da un altro mondo in tutte le sue versioni. E ciò che potrebbe salvare gli esseri umani dall’attacco dei sempre più assetati vampiri, per gli assediati potrebbe rivelarsi non meno letale dei dannati succhiatori di sangue.

Un Lansdale dalla fantasia senza freni, dunque, con i disegni di Sam Kieth colorati dallo stesso Kieth e da Jay Fotos. Disegni che potrei definire “insoliti” se già la parte artistica di tutta la saga di 30 giorni di notte non fosse atipica rispetto al fumetto convenzionale. Ma in questo caso la definizione non è del tutto fuori luogo, dato che una delle sequenze più terrificanti della vicenda - che non ha a che vedere né con vampiri né con altre creature più o meno mostruose, bensì con la dura legge della sopravvivenza umana - è rappresentata in un flashback dallo stile volutamente infantile, che non ne sminuisce affatto le atrocità. Dopo questi nuovi trenta giorni, viene da chiedersi cosa potrà fare il prossimo sceneggiatore per alzare ancora di più la posta.