E’ sugli scaffali delle librerie il thriller Il silenzio del carnefice (Drommelos, 2012) dello scrittore norvegese Jørgen Brekke.

Lo scorso anno la Editrice Nord ci aveva presentato questo scrittore pubblicando il suo romanzo d’esordio La biblioteca dell’anatomista (Nådens omkrets, 2011) un esordio più che positivo sia in patria che nel nostro paese.

Anche ne Il silenzio del carnefice, la storia parte da molto lontano nel tempo. Infatti, il tutto prende le mosse nel passato e precisamente nella Stoccolma del 1767. Qui un giovane compositore che si faceva chiamare Christian Wingmark, ma non era il suo vero nome, riesce a offendere mortalmente un potente signore locale e per non essere immediatamente ucciso fugge precipitosamente dalla città rifugiandosi a Trondheim, dove cambia  nome con l’intenzione di continuare a comporre canzoni e ballate. Ma qui dopo poco tempo troverà la morte.

Come nel precedente romanzo anche questo viene narrato su vari piani temporali passando dal 1767 ai nostri giorni, quando il detective Odd Singsaker, sempre nella città di Trondheim si troverà a osservare il cadavere di una donna. E’ stata uccisa in modo atroce e gli sono state asportate le corde vocali, inoltre sul suo petto è stato adagiato un antico carillon.

Si accerta che il carillon è stato costruito nel 18° secolo e suona una musica, considerata maledetta, composta da un musicista quasi sconosciuto di nome Jon Blun che era vissuto nella città proprio nel 1767.

Indagini più approfondite non riescono a dare alcun indizio sull’assassino della donna e l’investigatore cercherà di capire chi ha posto il carillon sul petto della donna, capire il perchè di quel gesto.

Un romanzo indubbiamente affascinante, coinvolgente e ricco di colpi di scena che darà ulteriori informazioni su Odd Singsaker e su Felicia Stone.

l’autore:

Jørgen Brekke è nato e cresciuto a Horten, in Norvegia. Nonostante gli studi scientifici, la parola scritta l’ha sempre affascinato, al punto da indurlo ad affiancare al suo lavoro d’infermiere professioniale, quello di giornalista. La biblioteca dell’anatomista è il suo primo romanzo e in Norvegia è subito diventato un bestseller, coronato dal Premio Norli 2011 assegnato dai librai indipendenti norvegesi per il miglior esordio dell’anno.

Attualmente vive a Trondheim con la moglie e i figli.

la quarta:

Stoccolma, 1767. Deve lasciare la città, subito. Per il giovane compositore, l’unica possibilità di salvezza è affrontare un lungo cammino e rifugiarsi a Trondheim. Lì cambierà identità e, con il nome di Jon Blund, potrà dedicarsi anima e corpo al suo grande amore: la musica. Ma il destino è sempre in agguato e, alla fine, le strade della vita conducono tutte alla stessa destinazione: la morte…

Trondheim, oggi. Il detective Odd Singsaker stenta a crederci. Eppure è proprio lì: un antico carillon – risalente al XVIII secolo – adagiato sul petto di una donna barbaramente assassinata, cui sono state asportate le corde vocali. Oltre a quell’indizio inquietante, i suoi uomini non hanno trovato nulla: non ci sono impronte digitali né tracce di DNA, né testimoni che possano fornire un identikit del killer. Per risolvere il mistero, Singsaker deve quindi aggrapparsi a quell’unica, flebile traccia: l’ipnotica melodia suonata dal carillon. E ben presto scopre non solo chi l’ha composta – un certo Jon Blund –, ma anche che, nel corso dei secoli, è stata considerata una musica maledetta. Perché promette il sonno eterno a chiunque l’ascolti…

Il silenzio del carnefice di Jørgen Brekke (Drommelos, 2012)

Traduzione di Alessandro Storti

Editrice Nord, collana Narrativa 533, pagg. 311, euro 16,60

ISBN 978-88-429-2175-2