Con l’investigatore privato Matteo Montesi…

Già avevo letto (con qualche distinguo, ad essere sincero) Doppia indagine di Marzia Musneci, Mondadori 2011, per cui non ho avuto alcun problema a beccarmi anche questo Lune di sangue, Mondadori 2013, della stessa autrice.

Un morto trafitto da molte coltellate, nudo, le mani mozze, trovato in una grotta dove si svolgono notturni riti di magia da parte di sette più o meno sataniche. Questo l’aspetto più importante. L’altro punto è che l’investigatore Matteo Montesi deve ritrovare il ritratto di una donna bellissima di valore affettivo per Arianna Caldoni (dice lei) a cui è stato rubato. Le due cose sembrano staccate fra loro, senonché pare che in qualche modo la nostra Arianna sia coinvolta in certe faccende degli adepti del Bosco Sacro che frequentano le famose grotte.

Ad aiutare Matteo nelle ricerche le due “spalle”, Massimo Calamandrei e Luca Persichetti (Yorich), sua compagna di vita Cristiana Perla, agente di polizia con la quale mantiene una relazione senza coabitare che per lei convivenza e matrimonio tomba dell’amore (però vuole un figlio), amico fraterno Edoardo, micione casalingo che prodiga coccole e consolazione.

Indaga il commissario Felice Santarelli (un litro di caffè al giorno), amico di Massimo con il quale si trova talvolta in contrasto. Il tutto si complica con l’assassinio di un’altra vittima che presenta le stesse modalità (nuda con le mani mozzate) e il tentativo fallito di far fuori un giornalista impiccione.

Storia abbastanza complessa, bene organizzata. Di mezzo pure una banda di malfattori, il clan Carrera (estorsione, droga, prostituzione), che crea scompiglio nella vicenda e qualcuno che vuole uscire, invece, dal giro del malaffare. Al centro il nostro “eroe” con il suo lavoro (traduce pure), la sua storia sentimentale, le sue passeggiate, i momenti di crisi con sensazione di cappa pesante e accerchiamento e momenti di ripresa. Finale movimentato.

Scrittura lenta o veloce (frasette puntute) secondo la necessità intrisa di humour e ironia inserita in giusta dose. Un sentito omaggio alla forza delle donne “Le donne ce la fanno sempre”. E di fronte a quello che sta accadendo oggi (ma anche ieri) a loro danno mi sento di condividere in pieno.

Sì, ce la faranno. Anzi, ce la faremo.

Per I racconti del giallo ecco Come animali in trappola di Giulio Roffi.

La terza rapina in villa dall’inizio dell’estate. Ripulita la cassaforte. Gioielli e contanti. Questa volta c’è anche una vittima. Anna Cadeddu, trentanove anni, notaio. Strangolata con le mani. C’è qualcosa che non quadra con le altre rapine. Tra l’altro Anna era incinta. Allora ci potrebbe essere di mezzo una relazione…Racconto valido scritto con stile.