Era il maggio del 1939 quando sul numero 27 di Detective Comics apparve per la prima volta un supereroe destinato a luminoso futuro: un certo Batman. Bob Kane e lo scrittore Bill Finger presentarono un personaggio che nasceva da molte ispirazioni letterarie, una delle quali proveniva dichiaratamente da un criminale chiamato il Pipistrello, nero signore del brivido, che ha a che fare anche con gli pseudobiblia.

«Questa è la storia di quel che accadde a una zitella di mezza età quando, in un attacco di follia, abbandonò le sue abitudini cittadine, affittò una casa ammobiliata per trascorrere l'estate fuori città e si trovò coinvolta in uno di quei misteriosi crimini che fanno la fortuna dei nostri giornali e delle agenzie investigative»: ecco lo sfolgorante incipit con cui nel 1908 Mary Roberts Rinehart gettò le basi per una fama imperitura, che le regalò l’epiteto di “Agatha Christie americana”. Il romanzo è The Circular Staircase, portato in Italia nel 1935 da Alberto Tedeschi per i Gialli Economici Mondadori (n. 48) con il titolo di La scala a chiocciola. Precisiamo subito che non c’è alcuna attinenza con il romanzo Some Must Watch firmato da Ethel Lina White, che in Italia la Mondadori (I Classici del Giallo n. 389) ha distribuito come La scala a chiocciola. Il motivo dell’omonimia deriva dal fatto che la casa editrice voleva sottolineare il collegamento con il celebre film che Robert Siodmak aveva tratto dal romanzo della White (The Spiral Staircase, 1945), film che in Italia porta il titolo, di nuovo, di La scala a chiocciola.

            

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