Un gruppo di disegnatori dalle grandi capacità sta portando avanti da tempo un progetto davvero encomiabile: un fumetto dedicato al crime-noir autoprodotto e pubblicato a puntate in forma gratuita. Il nome è Rusty Dogs e ad ogni puntata cambia il disegnatore.

Abbiamo incontrato lo sceneggiatore, Emiliano Longobardi, per saperne di più su una frontiera davvero nuova dell’intrattenimento thriller.

             

Come nasce e in cosa consiste il progetto “Rusty Dogs”?

Rusty Dogs nasce per gioco e dalla mia curiosità di vedere dei bravissimi disegnatori affrontare atmosfere, segni, personaggi e temi propri del crime-noir. Da una parte era da un po’ di tempo che avevo l’urgenza di cimentarmi col genere in maniera continuativa, dall’altra mi sono reso conto che tanti disegnatori che apprezzavo, pur nelle loro differenze mi sembravano adattissimi. Ho lavorato su un’idea, l’ho proposta loro, è piaciuta e siamo partiti. In tutta onestà, non m’aspettavo che le adesioni sarebbero state così numerose e proprio per questo è stata una grandissima soddisfazione.

Lo staff è composto, oltre da me che scrivo tutte le storie, da quarantacinque disegnatori: Fabiano Ambu, Paolo Armitano, Antonello Becciu, Michele Benevento, Giacomo Bevilacqua, Lelio Bonaccorso, Elia Bonetti, Riccardo Burchielli, Matteo Bussola, Giancarlo Caracuzzo, Raul Cestaro, Luca Claretti, Massimo Dall’Oglio, Davide De Cubellis, Andrea Del Campo, Werther Dell’Edera, Carmine Di Giandomenico, Michele Duch, Antonio Fuso, Andrea Gadaldi, Pier Gallo, Davide Gianfelice, Gianfranco Giardina, Giuliano Giunta, Simone Guglielmini, Giuseppe Marinello, Alex Massacci, Alberto Massaggia, Francesco Mortarino, Guido Nieddu, Davide Pascutti, Rossano Piccioni, Giorgio Pontrelli, Paolo Raffaelli, Maurizio Ribichini, Andrea Rossetto, Armando Rossi, Lorenzo Ruggiero, Antonio Sarchione, Marco Soldi, Cristiano Spadoni, Claudio Stassi, Joachim Tilloca e Riccardo Torti.

A loro si aggiungono due importantissime figure: Mauro Mura, autore del logo, curatore grafico del blog su cui pubblichiamo la serie e letterista di tutti gli episodi; e Andrea Toscani, prezioso editor che supervisiona ogni mia sceneggiatura e mi fornisce sempre preziosi suggerimenti e spunti di riflessione.

           

Com’è stata la risposta del pubblico?

Devo dire oltremodo gratificante e positiva. I commenti sul blog e su Facebook e le mail private sono finora stati e state un prezioso corroborante.

             

Le nostre librerie sciabordano di romanzi crime-thriller, mentre le fumetterie sono molto più aride sull’argomento. Pensi ci sia una sorta di prevenzione verso il genere da parte del lettore italiano di fumetti?

No, assolutamente, anzi: così come nella narrativa, anche nel fumetto il crime, l’hardboiled, il poliziesco, il giallo e il noir hanno una grandissima tradizione, tanto in Italia quanto nel resto del mondo. Tempo fa mi sono divertito a cercare di capire quanti titoli potesse oggi reperire con relativa facilità un appassionato del genere e ne è venuta fuori una bibliografia debordante. La trovi qui (non è aggiornata da un annetto e mezzo, ma porrò rimedio a breve):

emilianolongobardi.blogspot.it/2009/04/neri-come-linchiostro.html

           

Quali sono gli autori letterari che consideri di riferimento per te? E quelli fumettistici?

L’elenco sarebbe davvero sterminato ed estremamente mutevole, soggetto a ripensamenti continui. Oltretutto, se devo pensare a dei modelli, forse non mi concentrerei solo su autori di genere, ma allargherei ulteriormente lo spettro. Stessa cosa per quanto riguarda gli autori di fumetti. Anzi, a dirla tutta, se mi permetti di dare un’accezione molto larga alla parola “modello” fino a farla diventare sinonimo di “ispirazione”, allora non potrei prescindere da nomi della musica, del cinema, della serialità televisiva, dell’illustrazione e della fotografia. Per non parlare della vita di tutti i giorni, che forse è il serbatoio di spunti, idee, suggerimenti diretti e indiretti più prezioso in assoluto. Soprattutto se proviamo a guardarla e leggerla attraverso un filtro personale, a uno sguardo.

               

Domanda spinosa: Rusty Dogs diventerà anche un fumetto cartaceo?

Non lo so. Non è necessario, dato che Rusty Dogs nasce per stare sul web come scelta e non come ripiego, ma non escludo assolutamente possa succedere: vedremo quando tutte le storie saranno concluse.

          

Cosa ne pensi dell’editoria digitale, sia letteraria che fumettistica? Pensi che offra più possibilità di lancio rispetto alla cartacea?

Penso che possano convivere entrambe. Almeno, da libraio, lo spero ardentemente.

          

Potete seguire il progetto Rusty Dogs su facebook: http://www.rusty-dogs.blogspot.it/