Era il 1971 quando il quotidiano turco “Gunaydin” presentò le prime strisce a fumetti di un nuovo eroe d’azione: Kara Murat, al servizio di Maometto II.

Scritte da Rahmi Turan e disegnate da Abdullah Turhan, queste storie narravano le avventure di un uomo d’azione del XV secolo ottomano il cui nome - Murat il nero, cioè il coraggioso - rimandava a quel Murat sovrano ottomano del Seicento che, per le sue doti di coraggio, era noto come Kara Murat Pasha.

Il personaggio di Kara Murat e le sue roboanti avventure sposavano l’avventura storica, il pulp ma soprattutto le atmosfere marziali che proprio in quel periodo infiammavano il mondo. Il cinema non poteva certo rimanere indifferente a queste storie d’azione.

A chi affidare un ruolo così avventuroso, un personaggio affascinante e magnetico, se non al più celebre action hero turco del momento? Stiamo parlando di Fahrettin Cüreklibatir, meglio noto con il nome d’arte di Cüneyt Arkin, anche se per il mercato internazionale si è spesso optato per George Arkin. (Con questo nome sono arrivati in Italia alcuni suoi film, come Che carambole... ragazzi e Mettetemi in galera.)

Classe 1937, originario di Gökçeoglu (un villaggio di Eskisehir, non lontano da Istanbul), con nelle vene sangue discendente dai tartari della Crimea, laureato in medicina ed esperto di arti marziali (proprio come il Doctor Justice dei fumetti francesi!) Arkin è stato protagonista di quasi 300 film (l’ultimo è del 2008!) e ne ha diretti una trentina. Ha adattato i suoi personaggi alle varie mode cinematografiche, dagli anni Sessanta ad oggi, e nel 1972 era quasi obbligatorio che ricoprisse i panni dell’eroe d’azione Kara Murat, che spopolava nelle sue avventure a fumetti.

          

Dal 1972 al 1978 l’attore ha interpretato per ben otto volte il personaggio di Kara Murat: più di un titolo all’anno! Dopo Fatih’in Fedaisi (Fedaisi il conquistatore), Fatih’in Fermani (Fermani il conquistatore), Kardes Kani (Fratelli di sangue), Ölüm Emri (Sentenza di morte) e Kara Sövalyeye Karsi (Contro il Cavaliere Nero) arriva la volta di una co-produzione italo-turca.

Già nel 1974 la Turchia, per sfruttare la febbre marziale che imperversava in ogni dove, si era “gemellata” con Hong Kong per produrre un pessimo film, Ninja Killer, che ha un solo pregio: presentare ottimi attori del genere che combattono insieme a Güneyt Arkin!

Nel 1976 l’attore sfoggia ancora doti atletiche non indifferenti nell’unico film del ciclo arrivato anche in Italia: Karamurat la belva dell’Anatolia (Kara Murat Seyh Gaffar'a Karsi - Murat il nero contro lo Sceicco Ghaffar).

         

Rovinato da una traduzione pessima, il film viene presentato in Italia più come una commedia alla Bud Spencer e Terence Hill, e non come un’avventura dai toni marziali com’è in realtà. Lanciare il protagonista alla salvezza della Minchionia e di tutti i Minchioni non aiuta il film a lasciarsi apprezzare per un’avventura, e le evidenti manchevolezze (tanto di budget quanto di stile registico) fanno sembrare la pellicola un sottoprodotto improvvisato più che un omaggio al pulp.

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Questo film merita di essere riscoperto e gustato ricordando l’epoca in cui è nato e cosa rappresenta.

            

In seguito Güneyt Arkin ha interpretato Murat il coraggioso in altri due film: Denizler Hakimi (Il giudice Hakimi) e Devler Savasiyor (Lotta contro i giganti), abbandonando nel 1978 un personaggio che ha continuato a vivere nel mondo dei comics.

Una curiosità. Quando nel 1979 l’attore è stato chiamato a partecipare alla co-produzione italo-spagnola-turca 3 Supermen contro il Padrino, di Italo Martinenghi, per il nome del suo personaggio si è scelto quello di detective Murat...