Dopo una lunga malattia respiratoria pochi giorni fa si è spenta Laura Grimaldi che tanto ha fatto, e quasi tutto in sordina, per la narrativa di genere italiana, dapprima come traduttrice di grandi nomi quali John Dickson Carr, Raymond Chandler, Agatha Christie, Philip K. Dick, Thomas Harris, Ernest Hemingway, Ellery Queen, Rex Stout, Scott Turow e successivamente come direttrice delle collane Giallo Mondadori, Segretissimo e Urania.

Nessuno ha ricordato però che è stata anche la fondatrice de I Romanzi Mondadori, collana romance che ad oggi rilascia in edicola da otto a dieci titoli al mese che emozionano decine di migliaia di lettrici. Ad aprile a Milano è stato festeggiato il numero 1000 della serie Classic dedicata ai romanzi storici con l’uscita di una antologia Il Falco e la Rosa scritta dalle autrici italiane che la stessa Laura Grimaldi aveva fortissimamente voluto.

Da lettrice di romanzi rosa, da appassionata collezionista che può annoverare tra i suoi volumi l’edizione originale e intonsa di Capelli di Luna di Miriam Formenti, con il nome di Laura Grimaldi come direttore Responsabile, mi sono permessa di chiedere alle firme storiche del romance italiano di alzare il sipario su questo aspetto del tutto ignorato della carriera di questa donna che ha cambiato in maniera epocale il modo di proporre la narrativa rendendola fruibile a tutti.

       

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