Un nuovo romanzo di Marco Vichi che con La vendetta (2012) ci trasporta negli anni ’80, a Firenze, bellissima città piena di vita e di opere d’arte ma che come tutte le grandi città ha i suoi lati nascosti e tristi fatti di sporcizia, emarginazione, disperazione e barboni.

Uno di questi è Rocco, un poveraccio che nessuno vede o fa finta di non vedere, vive alla giornata, mangia quando riesce a trovare qualcosa di ancora commestibile nei bidoni della spazzatura e dorme sotto un ponte coprendosi come può con cartoni e poco altro.

Non ricorda quasi più, come era la sua vita “prima” e come è arrivato a ridursi così sino al giorno in cui per uno strano evento inaspettato, nella sua mente si apre uno spiraglio, compie un viaggio a ritroso nel tempo ricordando quel ragazzo che era poco prima della guerra, i suoi sogni, i suoi progettiper il futuro.

Tutto cancellato per colpa di un uomo che a leggere sul giornale verrà a Firenze e allora per Rocco scatterà la voglia di vendetta e insieme ad altri due barboni, suoi amici: Bobo sopravvissuto ai campi di sterminio e ne porta ancora i segni, e Steppa un poveraccio con evidenti disturbi mentali, preparerà un piano per punire colui che gli ha rovinato la vita.

un brano: 

"Rocco si grattava la pancia, vicino all’ombelico, si grattava fino a farsi quasi uscire il sangue. Pulci delle più affamate. Abbassò gli occhi e si guardò le scarpe. Chiamale scarpe. C’era più vento là dentro che tra le gambe di una puttana. Tossì forte. Da qualche parte dentro di lui qualcosa stava marcendo, lo sentiva dall’odore che gli saliva in bocca, acido e dolciastro come la pelle dei morti. A volte gli sembrava di aver perso il cervello. Il mondo era diviso in due, in alto la bellezza e in basso l’immondizia. Lui viveva nell’immondizia. E chi vive così alla fine perde il cervello, diventa un’ombra sporca in questa porca vita. Rocco lo sapeva bene, ma che poteva farci. Non sempre si poteva cambiare il proprio destino. Lui a dire il vero lo aveva cambiato, ma in peggio. Secoli fa aveva tutto e adesso non aveva più niente, a parte qualche dente per masticare alla meglio quello che trovava nella spazzatura." 

l’autore: 

Marco Vichi è nato nel 1957 a Firenze e vive nel Chianti. E' autore di racconti, testi teatrali e romanzi, tra cui quelli della fortunata serie del commissario Bordelli. Con Morte a Firenze ha vinto il Premio Giorgio Scerbanenco-La Stampa 20009 per il miglior romanzo noir italiano.   

la quarta: 

Rocco trascina la sua esistenza ormai da molto, troppo tempo, sotto un ponte dell’Arno. Un’esistenza fatta di vino a poco prezzo, miseria e cartoni dove avvolgersi la sera, per difendersi da un freddo che è soprattutto dentro di lui. Un giorno come tanti, dopo aver mangiato degli avanzi trovati nella spazzatura, un evento inatteso riaccende nella sua memoria un ricordo che sembrava ormai seppellito dal tempo. Dopo millenni di apatia, Rocco sente nel petto una gioia strana, che cresce come a volte il fiume che scorre davanti a lui. Finalmente ha di nuovo un motivo per vivere: la vendetta.    

La vendetta di Marco Vichi (2012)

Guanda Editore, collana Narratori della Fenice, pagg. 201, euro 16,00