Straordinario e nello stesso tempo appassionante questo libro di Alessandro Angeli che in Songster, cosmografia di un vagabondo ci racconta la condizione degli afroamericani, le radici della musica nera e l’importanza di una tradizione orale che nel racconto del suo protagonista, Bunny, si contrappone con tutte le sue forze all’avvento della modernità.

La voce è la voce dell’anima che si leva altissima e dà vita alla storia di un viaggio in cerca della fortuna. Abel è allievo di una celebrità del blues, un grandissimo bluesman e possessore di quell’etica di vagabondo che è il reale status del blues vero, carnale, sanguigno, filosofia di vita e cammino parallelo a un mondo che diventa esterno a tutto e tutti.

Non mancano in questa avventura i grandi riferimenti testuali ai grandi maestri del genere. La celebrità di Skip James, Furry Lewis e Blind Villie Mc Tell emerge da queste pagine storicamente collegate agli inizi del 900 fino alle soglie del primo conflitto mondiale.

Ecco che emergono le tensioni sociali che una musica come il blues tende a denunciare a gran voce: la drammatica situazione razziale, il terribile avvento del Ku Klus Kan, la grande depressione che sconvolge il paese sono temi di risonanza alle radici di una musica di protesta e di denuncia.

Nel racconto sincero e disperato di Bunny risuona con trepidazione la voce della memoria e il canto disperato verso la salvezza.

Ruth e Abel hanno individuato la strada e sapranno indicarla a un intero popolo che ha fatto dell’inno di dolore del blues la propria ragione di vita.

È un libro appassionante ho detto all’inizio perché sono convinto che il lettore resterà attaccato alla scrittura fluida e intima che saprà coinvolgerlo.

Questo lo si deve anche alla bravura di Alessandro Angeli che già in precedenza con libri come “i ragni in testa” e “la lingua dei fossi” ha dato convincente prova di so dimostrandosi scrittore vero.

Attenzione, non è facile avventurarsi dentro un viaggio narrativo come quello della musica e del blues in particolare senza che qualche esperto, e in questo campo ce ne sono, abbia da muoverti critiche.

La narrazione affonda dentro un campo di conoscenze ben articolato di quel mondo così ben rappresentato.

Lo consiglio vivamente, un libro da leggere con il fiato sospeso.