La casa editrice Cavallo di Ferro presenta un romanzo unico nel suo genere, presentando l’esordio letterario del livornese Riccardo De Palo, giornalista e ora anche romanziere. Il ritratto di Venere è il primo romanzo incentrato sulla vita del celeberrimo pittore spagnolo Diego Velázquez.

  

Il tutto inizia con una lettera

«Caro Juan,

quando riceverai questa lettera, forse sarò già morto. [...] Ma tu non dovrai rattristartene, perché avrò tratto da questa vita quanto avrò potuto. Sappi che me ne vado senza rimpianti, né lamentele. Sappi che Diego Rodriguez de Silva y Velázquez, cavaliere dell’Ordine di Santiago, non ha mai cercato di prolungare i suoi giorni su questa terra. La nostra vita è solo una goccia nel mare del tempo; e non sono così stolto – o privo d’immaginazione – da poter escludere che questo nostro stato non sia soltanto una temporanea finzione. Ricordatene se un giorno, oppresso dai ricordi, o da qualche bicchiere di troppo, ti verrà voglia di piangere

 

Diego Velázquez, il pittore favorito di re Filippo IV di Spagna, scrive in punto di morte, nell’agosto del 1660, una lettera a Juan de Cordoba (suo amico e collaboratore durante la seconda visita a Roma), ricordando gli episodi principali della propria vita. Dopo i primi anni nella bottega del maestro Pacheco, le nozze con Juana e le prime prove artistiche, con l’avvento di Filippo IV al trono di Spagna, la vita di Velázquez approda a una svolta: viene invitato a corte e i suoi ritratti hanno un grande successo. Il pittore diventa il testimone privilegiato del suo tempo: il Siglo de Oro dell’arte e della letteratura spagnola.

È Peter Paul Rubens a convincerlo a recarsi in Italia, dove Velázquez studia i capolavori di Michelangelo, di Raffaello, di Tintoretto. Al suo ritorno a Madrid, è già un artista maturo e un uomo disincantato. La vita di corte gli va stretta e, mentre Spagna e Francia si confrontano in una guerra sanguinosa, continua a produrre capolavori e a frequentare i geni del suo tempo, come Calderón de la Barca.

Velázquez riesce a tornare a Roma soltanto a cinquant’anni, quando il sovrano lo incarica di acquisire inestimabili opere d’arte per adornare il Palazzo Reale. Il pittore viene aiutato da Juan de Cordoba, poi destinatario delle sue memorie. Nella bottega di Pietro da Cortona, Velázquez incontra Marta, la ventenne che gli darà un figlio illegittimo e sarà fonte d’ispirazione per la sua Venere allo specchio. La relazione, però, ha un epilogo burrascoso quando lui le rivela di essere sposato; così è costretto a tornare a Madrid da solo, ma non prima di aver affidato a Juan de Cordoba il figlio Antonio, nella speranza di assicurargli un avvenire migliore.

A Madrid il regno è ormai allo sfacelo; il re nomina Velázquez maresciallo di palazzo, ma la carica lo allontana sempre più dalla pittura. In questi ultimi anni il pittore riesce a trovare il tempo di creare i suoi capolavori, come Las Meninas e Las Hilanderas. Durante l’ultima trasferta ufficiale, Velázquez si ammala gravemente di malaria e, sul letto di morte, scrive le ultime righe all’amico lontano, chiedendosi cosa gli abbia lasciato la prossimità del potere, e rendendosi conto con orrore di aver fatto troppe rinunce importanti.

I fatti narrati in questo romanzo sono tutti reali e sono ricostruiti grazie alle numerose fonti storiche disponibili.

  

Riccardo De Palo (Livorno, 1964) è giornalista professionista e dirige la redazione Esteri del «Messaggero» come caposervizio; si occupa principalmente di temi legati alla politica internazionale, ma anche di letteratura, storia e arte. Il ritratto di Venere è il suo primo romanzo.

  

L’autore sarà presente alla terza edizione della Festa del Libro e della Lettura “Libri Come” di Roma, Auditorium Parco della Musica (Via Pietro de Coubertin, 30) venerdì 9 marzo alle ore 20.00.

Alla presentazione del suo romanzo interverranno anche Paolo Di Paolo e Fabio Isman.

  

Il ritratto di Venere di Riccardo De Palo (Cavallo di Ferro), pagine 336, euro 17,50 - ISBN 9788879071024