Il successo de Il mercante di libri maledetti (Newton Compton) è inarrestabile e sorprendente, visto che il suo autore è un esordiente. Marcello Simoni in realtà vive e respira il Medioevo da sempre, e portarlo su carta in forma di romanzo è solo un passaggio della sua carriera.

Instancabile, mentre già prepara il sequel del suo romanzo continua il suo lavoro di saggista, e nel numero di questo mese della webzine PreTesti pubblica il racconto a sfondo storico Il terzo sacrificio (issuu.com/pretesti/docs/pretesti-anno1-numero2), con protagonista un losco figuro medievale con tanto di pericolosissimo grimorio.

Inoltre, giovedì 24 novembre Simoni sarà in Campidoglio a Roma per ricevere il premio “What’s Up Giovani Talenti” 2011, assegnato al suo romanzo.

Il “Mercante” sta riscuotendo grandi consensi di pubblico: senti che questo successo ti sta “cambiando”?

Prenderei la parola “successo” con le pinze, dato che sono comunque un esordiente alle prime armi... Più che altro, sento la necessità di continuare a scrivere e soprattutto di proseguire per la strada della narrativa “di genere”. Con i miei prossimi lavori cercherò di approfondire l’operazione iniziata con il Mercante, irrobustendo il legame fra il thriller e il romanzo d’avventura secondo procedimenti ancor più consapevoli.

Al giorno d’oggi internet avvicina molto gli autori ai lettori: in generale, come ti è sembrata l’accoglienza del pubblico della rete?

Quotidianamente ricevo decine di mail e di messaggi sulla mia bacheca di Facebook e sulla fan page dedicata al Mercante dove gente da tutta Italia mi riempie di complimenti... Non faccio che ringraziare i lettori, e sentirmi sempre più spronato a proseguire nello scrivere fiction.

Nella scorsa intervista si è parlato di un possibile sequel, ma ora addirittura si ventila l’ipotesi di una trilogia: puoi confermare o smentire questi “rumors”?

Confermo! Ignazio da Toledo tornerà in libreria con altre due avventure. Il secondo capitolo della trilogia uscirà nel 2012, in data ancora da definire, sempre per Newton Compton. Si tratterà sempre di una storia con un inizio e una fine, e saranno presenti i protagonisti del primo romanzo. Ma gli scenari cambieranno. Si continuerà a parlare di esoterismo, ma con maggiori sfumature di gotico e con un ritmo che definirei da “cappa e spada”. Titolo dell’opera: ancora top secret.

I tuoi nuovi fan, andando alla ricerca di eventuali altri tuoi romanzi, hanno scovato un tuo titolo del 2007. Puoi raccontarci la storia di questo libro?

Si tratta di un’edizione fuori commercio da anni e pubblicata in numero limitatissimo da un editore che non ne garantì mai la presenza nelle librerie, se non - per mia cura - in quelle del territorio dove risiedo. Penso di avere imparato molto da allora, di aver affinato il mio stile di scrittura e soprattutto di aver compreso cosa s’intenda per “buona editoria”. La successiva rielaborazione di quel testo ha portato alla nascita di qualcosa di nuovo e di radicalmente diverso, Il mercante di libri maledetti, ovvero un romanzo infuso di uno spirito più maturo, dotato di personaggi di maggior spessore e di un linguaggio più consono alle strutture del romanzo popolare. D’altro canto è vero quanto ho asserito altrove: prima di essere “scoperto” dalla Spagna, nessun editore italiano degno di questo nome si era mai accorto di me. Ma forse perché, da esordiente inesperto, avevo compiuto i passi sbagliati.

Tu non nasci come romanziere, bensì come saggista: puoi raccontarci qualcosa di più su questo tuo passato (o anche presente) nella saggistica?

I miei saggi più importanti sono stati pubblicati dalla rivista specialistica Analecta Pomposiana, un vero periodico per “addetti ai lavori”, e riguardano vari aspetti dell’agiografia e del monachesimo medievale, con approfondimenti che vanno dai pellegrinaggi all’iconografia di affreschi sacri. Ultimamente mi sono soffermato sullo studio del ciclo biblico trecentesco dell’abbazia di Pomposa, noto per le sue scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, compresa l’Apocalisse. Questo genere di lavori mi ha consentito di avvicinarmi alla forma mentis dell’uomo medievale. Ma qui necessita una precisazione: quando scrivo narrativa mi distacco dall’ambito scientifico e mi permetto di spaziare con la fantasia, restando purtuttavia nell’ambito della verosimiglianza storica. La pedanteria documentaria e la precisione a tutti i costi, per favore, lasciamoli alla saggistica.

Malgrado il thriller storico sia molto apprezzato in Italia, è estremamente raro trovare nelle trame la presenza importante di libri, come nel tuo caso. È solo una mia idea, o l’espediente di un libro (codex o grimorio) dà molto più sapore a un romanzo o racconto?

Attore che impersona Ignazio da Toledo
Attore che impersona Ignazio da Toledo
L’idea di un libro che parla di un altro libro trasmette senz’altro un fascino fortissimo. È come se ci trovassimo di fronte a un gioco di specchi dove l’immagine riflessa si perde in infinite proiezioni. La conseguente perdita di prospettiva ci rende incapaci di stabilire dove finisca il romanzo che stiamo leggendo e dove invece inizi il libro descritto fra le sue pagine. Si tratta dell’astigmatismo che trasforma Paolo e Francesca negli amanti citati nel libro che stanno leggendo, o Harry Heller nel “lupo della steppa” descritto nel libriccino che si trova tra le mani. Accade un po’ come nel gioco degli scacchi, dove ci troviamo poco a poco a instaurare una mimesi con l’avversario che ci siede di fronte.

Per i tuoi lavori di saggistica ti sarà capitato di sfogliare reali antichi testi medievali: cosa si prova?

È come sporgersi da una finestra affacciata su un mondo ormai estinto, ma che per magia continua a vivere davanti ai tuoi occhi. E i limiti di quella finestra coincidono con quelli del foglio di pergamena...

È banale, ma devo farti questa domanda: progetti nell’immediato futuro?

Di sicuro resterò il più possibile nell’ambito del thriller e dell’avventuroso. Oltre al completamento dell’ultimo capitolo (conclusivo?) della trilogia di Ignazio da Toledo, sto elaborando la trama di un quarto romanzo. Ma ho molti altri progetti nel cassetto!