Questo romanzo, crudo e profondo, è un flusso di immagini e di intuizioni e lo si legge da angolature diverse, costruite e fondate su quattro voci che narrano la propria personale visione. Due donne, due uomini, quattro diari di storie d’amore consumate, quattro echi disperati che si rincorrono per raccontare frammenti di quella verità che tutti cercano.

Sottile e curata analisi dell’animo umano, Stasera Anna dorme presto di Simona Lo Iacono rivela il subdolo sistema di riappropriarsi della vita degli altri secondo un’usanza arcaica della famiglia e dei suoi comportamenti.

I quattro personaggi sono protagonisti assoluti di una recita perfetta. Anna abbandona la Sicilia per sposare Carlo, giovane e brillante avvocato in carriera, e seguirlo a Roma. Una lacerazione forte con i suoi genitori, soprattutto in quel padre che non ammette che la figlia frequenti l’università, che rifiuta l’impeto dei sentimenti che la lega al cugino Giovanni, che cerca per lei un buon matrimonio e per questo ostacolerà quell’amore fino in fondo. È la comparsa proprio di Carlo Adami a provocare uno tsunami nella sua vita. La sceglie in moglie attratto dalla sua bellezza e dal suo fascino. Laura con lui assapora il piacere della libertà. È questa la sua colpa: sentirsi libera, poter vivere la sua esistenza con slancio e passione.

Giovanni, il cugino innamorato e allontanato, con la menzogna ordisce una vendetta alle spalle della coppia. Il doloroso risultato di questo slancio è un’arma a doppio taglio perché finisce per far male a se stesso.

Carlo intanto appesantisce la situazione avviando con Elisa, giovane e vincente avvocatessa del tribunale, una relazione che lo fa evadere dal quotidiano e sembra completare la sua vita.

Un romanzo a tinte forti, per certi versi drammatico, dove aleggia intorno un senso di mistero che spinge le anime verso l’ignoto. Una storia di aspettative e sogni infranti, dove non si vede una corsa verso il futuro, ma ognuno è ripiegato dentro se stesso e non cerca di vedere la luce o di capire oltre il proprio microcosmo.

Il linguaggio è questa discesa nel profondo, a tratti ha un fraseggio leggero e ritmico, come se desse l’impressione di venire a galla, un linguaggio fatto di passione e di poetica come specchio di destini incompiuti.