Una donna nuda distesa sul letto. Una donna morta. Un’altra vittima del killer del nastro. E’ questo quello che si trovano di fronte i detective Miller e Roth quando fanno ingresso nella camera da letto di Catherine Sheridan. Una vita spezzata da un essere crudele e spietato, un maniaco sessuale che colpisce senza alcuna pietà e senza lasciare traccia di se, lasciando dietro di se una scia di vittime innocenti… Ma forse la realtà non è quella che appare. Perché tutte le vittime sembrano non avere un passato? Perché sembrano provenire dal nulla, senza familiari o amici? Perché le loro tracce sono sistematicamente cancellate? Cosa si nasconde dietro quelle donne e dietro il loro misterioso assassino?

Un semplice atto di violenza è l’ultimo romanzo di R.J.Ellory, da poco pubblicato dalla Giano editore nella splendida collana nerogiano. Si tratta di un romanzo complesso, corposo e affascinante. Con un inizio fulminante e strepitoso che colpisce duro il lettore coinvolgendolo in una vicenda intricata e crudele.

La scrittura di Ellory è accattivante, fluida e veloce senza mai essere banale. Di ottimo livello l’intera narrazione. I personaggi sono delineati e dipinti con classe, creando figure sfaccettate e complesse, che si muovono determinati e coerenti in una storia fatta di mistero e crudeltà, sangue e odio. La struttura che sostiene l’intero romanzo e frutto di mestiere e capacità fuori dal comune, che sorreggono un crescendo di tensione per oltre 650 pagine con una costruzione narrativa tesa come una corda di violino. L’autore già conosciuto e apprezzato per i precedenti La voce degli angeli (Giano, 2009) e Vendetta (Giano, 2010), da quì un’ennesima prova delle sue grandi capacità, che lo portano a essere senza dubbio…uno dei migliori autori di thriller in circolazione!

Volendo dare un giudizio sintetico su tutto il libro: Un romanzo tagliente e crudele come un rasoio. Una storia spietata. Una grande prova di un maestro del thriller.