Come aveva annunciato, la casa editrice Giano continua con la pubblicazione dei romanzi di un autore che si è rivelato come il nuovo maestro del thriller britannico.

Si tratta di R. J. Ellory (dove le due iniziali stanno per Roger Jon) e il romanzo ora in libreria è Un semplice atto di violenza (A simple act of violence, 2008).

I precedenti romanzi pubblicati da Giano sono Vendetta e La voce degli angeli. Nel 2004 era stato pubblicato un altro suo romanzo dal titolo Due piani sopra l’inferno (Sonzogno)

Un semplice atto di violenza è un romanzo di oltre 650 pagine che presenta una america dalle molte facce, e il tutto è narrato da voci diverse dove si intravedono molto bene alcune operazioni clandestine della CIA, traffico di droga e i risultati che ne scaturiscono.

Nel prologo assistiamo alla morte violenta di una donna, si chiama Catherine Sheridan, è nella sua casa e sa che qualcuno è arrivato per ucciderla. Non si ribella. E il capitolo si chiude con:

“Catherine Sheridan era morta già da un pezzo quando lui cominciò a fare delle cose con il suo corpo”.

Del caso se ne deve occupare il detective della squadra omicidi di Washington, Robert Miller, un agente con un passato proprio non irreprensibile. Lui e Roth, il suo partner, iniziano le indagini. Quello di Catherine è il quarto omicidio di donne e tutti si sono svolti con le stesse modalità: percosse, strangolamento e i corpi sono stati ritrovati nelle stesse posizioni, ma quello che rende le indagini difficili è il fatto che queste donne “non esistono”: non hanno famiglia, nessun amico, non risultano inserite in nessun archivio pubblico. Un vero mistero.

Robert Miller e Al Roth ricevono pressioni per chiudere in fretta le indagini, è tempo di elezioni e le autorità politiche non vogliono che si parli di un serial killer in giro per la città.

Nel racconto si inserisce anche l’uomo che forse è l’assassino e da lui in prima persona il lettore saprà molte altre cose, del suo reclutamento nella CIA e della “sporca guerra” condotta nei paesi dell’America Latina.

Un thriller avvincente che disegna un ampio quadro di una certa America.

R.J. Ellory è nato a Birmingham, Inghilterra, nel 1965.  E’ autore di nove romanzi di grande successo e tradotti in numerosi paesi. Un decimo titolo (A Dark and Broken Heart) è annunciato in uscita per il prossimo anno.

L’autore cita Arthur Conan Doyle, Michael Moorcock, JRR Tolkien e Stephen King come alcuni scrittori che hanno influenzato la sua scrittura. E' un fan accanito di BookCrossing e, a parte il suo lavoro come autore,  è interessato alla musica. Attualmente è cantante e chitarrista giocatore con una band chiamata 'The Whiskey Poeti'.

Ha iniziato a scrivere molto presto (alla fine del 1987) ma tutti i suoi romanzi vennero rifiutati dagli editori, così dopo una lunga sosta ha ripreso a scrivere e nel 2003 veniva pubblicato il suo romanzo

'Candlemoth'.

È stato finalista del prestigioso Crime Writers' Association Steel Dagger for Best Thriller. Ellory è sposato con un figlio e vive attualmente in Inghilterra.

la quarta: 

«Sto per morire in casa mia. Signore, fa che non ci siamo sbagliati...».

Così Catherine Sheridan, quarantanove anni, dice addio alla vita nel soggiorno di casa sua a Washington. Con una misteriosa preghiera che le affiora alla mente poco prima che il killer le serri con forza le mani attorno al collo, e il suo corpo si afflosci e scivoli a terra come un peso inerte. Un paio d'ore dopo i detective Miller e Roth la ritroveranno cadavere in quello stesso appartamento, in una posizione che mima un evidente rapporto sessuale: in ginocchio con le braccia distese lungo i fianchi, la testa appoggiata sul materasso, una strana acquiescenza dipinta sul volto e un nastro sottile appeso al collo. Per Miller e Roth non vi sono dubbi. La scena del delitto e il profumo di lavanda che aleggia nell'appartamento indicano inequivocabilmente che Catherine Sheridan è la quarta vittima del «killer del nastro». L'ultima dopo Margaret Mosley, Ann Ryner e Barbara Lee,

tutte donne e tutte ritrovate nude sul letto, cosparse di profumo di lavanda e con un nastro legato al collo. I due detective avviano le indagini convinti di trovarsi davanti ai tipici crimini seriali di un maniaco sessuale.

Non appena, però, rovistano nel passato delle quattro donne, il caso si rivela decisamente più inquietante e complicato del previsto: nessuna delle vittime «esisteva» ufficialmente, i loro nomi sono assenti da qualunque anagrafe o banca dati, i loro documenti non riportano informazioni verificabili, nessuna di loro aveva famigliari né amici; e i loro appartamenti vengono riaffittati in tutta fretta subito dopo gli omicidi. Tre foto, che ritraggono Catherine Sheridan in compagnia di un uomo misterioso; un ritaglio di giornale sotto il letto che parla di un piccolo paese del Centroamerica - il Nicaragua - tristemente famoso negli anni Ottanta per la presenza della CIA e lo scandalo del finanziamento ai Contras con denaro proveniente dal traffico di droga; una donna di colore, Natasha Joyce, che racconta di un incontro avvenuto molti anni prima tra il suo fidanzato, un tossicodipendente di nome Darryl King, e una giovane Catherine Sheridan in compagnia dello stesso uomo misterioso... sono tutto ciò che basta a Miller e Roth per capire che dietro il caso del killer del nastro si cela una verità scomoda per tutti, per il dipartimento di polizia di Washington e persino per l'abitante più illustre della capitale americana. 

Un semplice atto di violenza di R.J. Ellory (A simple act of violence, 2008)

Traduzione Luca Briasco e Raffaella Vitangeli

Giano, collana NeroGiano, pagg. 655, euro 22,00