In libreria Nell’angolo più buio (Into The Darkest Corner) romanzo con il quale ha fatto il suo esordio nella narrativa la scrittrice Elizabeth Haynes.

Questo thriller incentrato anche sul tema della violenza domestica e delle sue conseguenze ha svelato il grande talento della sua autrice, vincitrice dell’Amazon Rising Stars 2011, il concorso indetto da amazon.co.uk per celebrare le nuove star emergenti della narrativa britannica.

Catherine è una ragazza che ha sempre vissuto irresponsabilmente la sua giovinezza, tra party, alcol e partner occasionali, quando incontra Lee. Sguardo rude ma diretto, prestante d’aspetto e risoluto nei modi, Lee infrange subito il suo cuore. Il tempo necessario per un romantico corteggiamento e Catherine accetta, senza alcuna esitazione, di andare a vivere con lui. La scelta si rivela impeccabile nei primi mesi di convivenza: Lee è affettuoso, pieno di premure e attenzioni. Appare stranamente sfuggente soltanto quando viene interrogato sul suo lavoro, ma Catherine, innamorata com’è, non fa attenzione a questa trascurabile reticenza. Poi, gradualmente, attraverso segni appena percettibili, piccole scenate di gelosia, critiche per un’acconciatura o per un abito troppo eccentrico, il clima muta. Lee diventa ombroso, cupo, si assenta misteriosamente per giorni e, infine, in un’escalation drammatica, svela il suo vero volto. Schiaffi, torture psicologiche, botte, insopportabili umiliazioni fisiche, Catherine viene violata nell’intimo, rinchiusa a chiave in una stanza, ridotta a vittima inerme di un carnefice senza pietà. Probabilmente morirebbe se, in circostanze accidentali, non fosse scoperta nella sua agonia da una vicina di casa, che denuncia Lee e ne determina l’arresto, il processo e la condanna. La violenza psichica è penetrata, però, a fondo nella mente e nell’anima di Catherine. La ragazza cambia ogni giorno strada per tornare a casa, azzera le sue relazioni col mondo esterno, ispeziona ogni ora meticolosamente la sua abitazione, assume comportamenti compulsivi estremi dettati dal fantasma incancellabile del suo carnefice. Un fantasma che diventa di carne e ossa il giorno in cui una telefonata annuncia che Lee è uscito di galera.

Elizabeth Haynes è analista di intelligence per la polizia. È nata e vive nel Kent con il marito e un figlio. Ha iniziato a dedicarsi alla narrativa nel 2006, grazie al concorso annuale National Novel Writing Month e al corso di scrittura al West Dean College. Nell'angolo più buio è il suo primo romanzo, vincitore dell'Amazon Rising Stars 2011, bestseller in Inghilterra e nei numerosi paesi in cui è apparso.

Il suo sito è:

www.elizabeth-haynes.com

la quarta: 

È un venerdì sera del 2003, a Lancaster. È Halloween e i bar in città sono pieni come calderoni straripanti. Vestita da sposa di Satana, con scarpe di seta color ciliegia e un abito di satin rosso aderente con cui ha già rimediato più di un palpeggiamento nei bar dove si è rifornita di sidro e vodka, Catherine Bailey entra al River, l'ennesimo club della serata. Per stare dietro a Kelly, una tizia incontrata al bancone di un bar eccentricamente vestita come una strega senza scopa, punta verso il prive. Bloccata da un muro in abito color carbone, solleva lo sguardo e incrocia due incredibili occhi azzurri sormontati da capelli corti e biondi. È il colpo di fulmine per Cathy, l'incontro che pone fine alla sua spensierata esistenza di ventiquattrenne single attratta dai tipi di una notte soltanto, di cui non ricordare nulla, nemmeno un dettaglio, perse, come si è, nei fumi dell'alcol... E un giorno del 2008, a Londra, quando Catherine Bailey si accinge a uscire da casa. Tira le tende del salotto e della sala da pranzo lasciando la solita apertura, passa e ripassa la mano sul telaio delle finestre per verificarne la chiusura, controlla che la maniglia della porta sia girata sei o, meglio, dodici volte. Deve essere precisa, perché se trascura una sola piccola cosa, se sbaglia di un solo centimetro nel sistemare, per esempio, le tende, occorre ricominciare daccapo. E se commette poi un nuovo errore, allora è il panico, il cuore comincia a martellare, il respiro si fa incontrollabile, la vista si appanna, la coscienza svanisce. Che cosa è accaduto alla ragazza spensierata di un tempo? Perché Cathy è precipitata nell'abisso di un cosi grave disturbo ossessivo-compulsivo? Tutto ha inizio dal fatidico incontro al River. Labbra sensuali, figura attraente, Lee Brightman, l'uomo del prive, è quello che chiunque definirebbe un impeccabile giovane uomo: abiti dal taglio raffinato, linde camicie bianche, inviti a cena con vini e brandy costosi, delicati baci sulla guancia, romantici discorsi sulle occasioni del destino. Un giorno, però, si presenta a casa di Cathy con jeans sdruciti, una camicia sporca di macchie di sangue e unto, una giacca marrone malridotta e delle scarpe da ginnastica vecchie di anni. E fa l'amore con lei in modo freddo e distaccato. Un altro giorno, in una stanza del River, il club in cui Cathy osa ripresentarsi col suo vestito rosso aderente, la prende con una brutalità inusitata. Due episodi che costituiscono soltanto il prologo dell'inferno in cui Lee trasforma l'esistenza di Cathy, un inferno fatto di reticenze, menzogne, sparizioni, gelosie, torture psicologiche e, infine, di aperta, terrificante violenza.

Nell’angolo più buio di Elizabeth Haynes (Into The Darkest Corn, 2011)

Traduzione Chiara Brovelli

Giano, collana NeroGiano, pagg. 445, euro 18,00