I migliori thriller sono quelli che iniziano dal nulla, nella più normale quotidianità.

Lo sa bene Jack Reacher, in “pensione” (se così si può dire) dopo tanti anni avventurosi nell’esercito e in missioni sparse per il mondo - e in sedici romanzi firmati da Lee Child. Non si può visitare la Grande Mela senza incontrare qualche matto, è vero, ma quando Reacher durante una corsa nella metropolitana newyorkese si accorge di una donna particolare, la situazione sale di livello... visto che presenta tutti e dodici i segnali che contraddistinguono un terrorista kamikaze!

Reacher è allergico alla vita tranquilla ma anche alla fuga: attira i guai ma non fa nulla per sottrarvisi. Cerca quindi di fare qualcosa, di salvare la donna, gli altri passeggeri e se stesso (in quest’ordine), ma questa non è che la punta di un iceberg: chi è la donna? E perché è arrivata ad una decisione così irrevocabile?

Da un granello di sabbia ci ritroviamo in una spiaggia bollente minacciata da un oceano burrascoso: a forza di scavare, Reacher troverà qualche magagna o qualche animale pronto a pungerlo.

Dalla politica alla vendetta, dalla New York di oggi al Korengal afghano del passato, dalle pallottole alle lame dei coltelli: il viaggio non sarà lungo, ma particolarmente movimentato!

Un Lee Child in forma smagliante - tradotto in modo impeccabile da Adria Tissoni, alle prese con non pochi termini specialistici - ci dimostra che non servono guerre o missioni movimentate per creare un thriller mozzafiato: basta la follia dell’integralismo, la follia di New York e la coscienza sporca degli americani, per i quali il passato è sempre scabroso: indipendentemente dal tempo e dal luogo!

Ne I dodici segni Reacher appassiona e diverte, outsider per eccellenza - unico uomo al mondo senza cellulare! - eppure sempre in mezzo ai problemi. Le armi da fuoco sono quasi fin troppo facili per lui da usare, così Child lo rende protagonista di un combattimento alla lama assolutamente da ricordare.

Se si stilasse un elenco di dodici segni per identificare un maestro del thriller, probabilmente Lee Child li avrebbe tutti!