Esiste un’efficace e consolidata via italiana al thriller di sapore internazionale e la coppia di autori savonesi composta da Andrea Novelli e Gianpaolo Zarini indubbiamente fa parte del gruppo di autori che ha contribuito alla crescita della nostra narrativa di tensione. Con “Il paziente zero” siamo al terzo romanzo, dopo “Soluzione finale” e “Per esclusione”, e anche in questo caso gli ingredienti per un best seller di largo successo ci sono davvero tutti.

La storia ruota intorno ai misteri di Christophe Douvier, corriere di diamanti della multinazionale De Weld. Dopo una carriera immacolata, decide di chiudere col suo lavoro trafugando l’ultimo carico. È malato, è affetto da un tumore al polmone, non ha speranze, vuole solo assicurare un futuro radioso alla sorella Isabeau. Ma Douvier è anche un surfista appassionato e decide di concedersi un’uscita tra le onde davanti alle coste di Durban. Avviene l’imponderabile. Uno squalo lo attacca, si salva a stento. E da lì in poi, l’ex-corriere diventerà il bersaglio mobile di una caccia spietata alla quale partecipano sia i vertici della De Weld, sia un gruppo deviato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Perché sono tanti misteri di Christophe Douvier e c’è chi è disposto a tutto pur di conoscerli, anche a far scendere in campo un micidiale mercenario, un uomo che non conosce pietà: Chimera. Si vorrebbe capire che fine hanno fatto i diamanti trafugati, ma anche il motivo per il quale, dopo l’attacco dello squalo, il fisico di Douvier sta sviluppando una straordinaria reazione alla malattia che lo affligge. E poi ci sono degli strani legami, ad esempio quello della vicenda del corriere di diamanti con la popolazione di un’isola sperduta della Polinesia. Gli interessi in gioco sono importanti, la posta è altissima e il sangue comincia a scorrere.

“Il paziente zero” è una storia avvincente, scritta con straordinaria capacità di legare un ritmo elevato a una qualità di scrittura notevole, efficace in modo particolare per il suo stile descrittivo molto “visivo” e per i dialoghi sempre ben calibrati. Adrenalina pura, quindi, ma non soltanto, perché gli scenari narrativi sono calati in contesti plausibili e arricchiti da interessanti riferimenti al mondo scientifico.

Una conferma, come si diceva in apertura e se ancora ce ne fosse bisogno, che la qualità della narrativa di tensione italiana ormai non teme confronti.