Un gran bel mistero… 

Il mistero Caravaggio di Silvano Vinceti, Giorgio Gruppioni, Luciano Garofano, Rizzoli 2010.

Dalla introduzione sappiamo che il compito principale del libro è quello di “chiarire soprattutto gli eventi legati alla morte del pittore e sulla fine delle spoglie” (mi ricorda un po’ La tomba di Alessandro di Valerio Massimo Manfredi, Mondadori 2010).  Un excursus della sua vita da Milano a Caravaggio, da Roma a Napoli e poi a Malta per il cavalierato (passaggi principali), per finire, dopo altri tragitti, a Porto Ercole presso il promontorio dell’Argentario. Un percorso che va dal 1571 (data del battesimo) fino al 1610.

Importante soprattutto il suo soggiorno a Roma, città di ricchezza e povertà estrema, di divertimento, perdizione, lussuria, violenza. Qui Caravaggio vive sotto la protezione di gran signori, frequenta prostitute come Lena, si butta in scontri e baruffe fino all’assassinio di Ranuccio Tomassoni con un colpo di spada alla coscia.

Due le domande principali: la causa della morte e il luogo dove riposano i suoi resti. Sulla prima molte ipotesi che riassumo velocemente: febbre maligna, malaria, brucellosi, saturnismo, sifilide, sepsi, colpo di calore (spero di averle elencate tutte). Per non parlare di un possibile suicidio o omicidio da parte dei Cavalieri di Malta o degli spagnoli.

Sulla seconda domanda il luogo è stato circoscritto, dopo opportuni studi, nell’ossario della cappella del cimitero di San Sebastiano. Ma quali saranno le sue ossa fra le tante che ci sono ? E allora via all’equipe di antropologi, via al metodo del radiocarbonio, via alla ricerca del Dna (rivelatosi decisivo in diversi casi, vedi i resti di Niccolò Copernico, Jesse James, Matteo Maria Boiardo ecc…) per individuarle. Dunque tre fasi di lavoro: analisi basate sui documenti; analisi antropologica, archeometrica e genetica con sintesi finale tra i diversi approcci. L’indagine (direi quasi poliziesca) è stata lunga e accurata e la risposta… lasciamola scoprire ai lettori.

Una bella ricostruzione del personaggio inserito nel suo tempo. Un uomo moderno fra due culture diverse: quella religiosa più vera e quella sensuale e competitiva. Un uomo moderno perché “scisso e contraddittorio”, con i suoi splendidi capolavori e la sua vita unita indissolubilmente all’arte.

Stile concreto, fluido, ricerca storica e indagine deduttiva volte ad offrirci una immagine meno forte e provocatoria, più vera, dell’artista.