Abbiamo chiesto alle due scrittrici di compilare un nuovo bugiardino per la nostra farmacia letteraria, ma solo dopo che loro ci hanno confidato quanto credono nel valore terapeutico dei libri: «Noi crediamo che i libri siano vere e proprie panacee. Basta saper scegliere il titolo giusto e si risolvono crisi depressive da fine di un amore, arrabbiature da superlavoro e stress coordinati, ansie di vario genere e natura, crisi esistenziali e, con rispetto parlando, stitichezze fisiche e mentali».

ISTRUZIONI PER L’USO

Denominazione: “Fiume pagano”, anche se in origine il titolo doveva essere “Mola salsa”. La mola salsa è una specie di ostia ante-litteram, una focaccina di farro e sale che le Vestali cuocevano e poi sbriciolavano (da cui il termine “immolare”) sulle vittime dei sacrifici. Ci è stato fatto notare che chi non è addentro ai riti della Roma delle origini poteva pensare si trattasse di un manuale di cucina (salsa = sugo) oppure di un corso accelerato per aspiranti salseri (salsa = sensuale ballo latino-americano).

Autrici: Laura e Lory, due donne che riescono a scrivere insieme da decine di anni (non vi diremo quanti) senza accapigliarsi, avvelenarsi vicendevolmente il caffè, rubarsi la scena quando si tratta di apparire in pubblico. Ci dicono che, almeno da questo punto di vista, siamo un caso unico.

Editore: Historica, ovvero Francesco Giubilei, che ha compiuto 18 anni lo scorso 1 gennaio e si è conquistato l’attenzione dei media al Salone del Libro di Torino in quando più giovane editore d’Italia (e forse del mondo). Un ragazzo eccezionale, con le idee chiare e la grinta giusta.

Pag: 239

Euro: 15,00

Se questo libro fosse un farmaco sarebbe:

un antidoto contro il rifiuto del passato, contro l’atteggiamento per cui la storia non ci appartiene e moderno è diventato sinonimo di migliore. Ottimo in alternativa anche come cerebro dilatatore per portatori sani di chiusura mentale e pregiudizio.

Composizione ed eccipienti:

una dose massiccia di Roma con tutti i suoi marmi, i suoi tufi, i suoi misteri; volontariato e senzatetto; cucina romanesca a denominazione di origine controllata; cinismo trasteverino autentico e, a dare sapore al tutto, il Tevere.

Indicazioni terapeutiche:

allevia egregiamente i sintomi di chi vuole addentrarsi nei misteri della storia e delle antiche religioni senza per forza passare dalle parti dei Templari.

Consigliato a tutti, benefico per:

gli amanti di Roma, gli amanti della storia, le persone che vogliono andare oltre le apparenze e l’intolleranza.

Controindicazioni:

sconsigliato a chi odia i gialli, a chi scopre subito l’assassino, a chi vuole citati tutti gli attinenti articoli del codice di procedura penale, a chi pensa che Roma faccia rima con ladrona.

Posologia, da leggersi preferibilmente:

sulla propria poltrona preferita, sotto l’ombrellone oppure mentre un treno ad alta velocità vi catapulta verso Roma. Ma il luogo migliore rimane ponte Sisto, seduti col parapetto a farvi da schienale e col Tevere che vi sussurra tutta la sua storia.

Effetti indesiderati:

può causare gravi crisi di astinenza da soggiorno nella capitale, all’ombre del Cuppolone.

a cura di Marilù Oliva